Le caratteristiche del PTFE: ecco perché è così utilizzato

Il PTFE, anche noto più comunemente con la sua denominazione commerciale Teflon, è un materiale ben noto fra i consumatori, in quanto utilizzato, per i rivestimenti di pentole e padelle.

Eppure, il suo impiego non è unicamente questo: le sue caratteristiche e i materiali impiegati lo rendono versatile, duttile e adatto ad essere destinato a tante altre diverse applicazioni, specie nelle forme di tubi in politetrafluoroetilene.

Scopriamo insieme le caratteristiche e gli utilizzi del PTFE.

 

PTFE: che cos’è e quali sono le sue caratteristiche

È proprio la composizione del PTFE a rendere questo materiale perfetto per moltissime applicazioni industriali. I tubi in politetrafluoroetilene, ad esempio, sono sempre più spesso impiegati per il trasporto dei diversi tipi di fluidi, in base alle esigenze richieste dall’impianto di destinazione, in quanto in grado di sostenere temperature anche molto elevate, cosa che altri materiali non sono in grado di fare. Il PTFE è insolubile in qualsiasi solvente fino a temperature pari se non superiori a 300° C.

I tubi in PVC, ad esempio, si possono impiegare solo in condizioni di temperature inferiori ai 60°.

I tubi in gomma, usati per passaggio di acqua, polveri di cemento e altro, hanno scarsa resistenza meccanica e, se sottoposti a forte pressione, devono essere dotati di spirali in metallo o telati.
Recentemente, l’attenzione dei produttori di materiali per l’industria, si concentra sulla ricerca di soluzioni pensate per venire incontro, nel migliore dei modi, alle necessità dei consumatori, puntando su materiali che migliorino l’efficienza di trasporto del fluido, nel pieno ed assoluto rispetto degli standard di sicurezza.

Laddove le condizioni in cui opera un impianto vengano a rendersi più critiche come per il trasporto di fluidi fortemente corrosivi o sottoposti ad alte temperature, conviene utilizzare proprio i tubi in PTFE, per via della combinazione delle loro caratteristiche superiori: eccellente inerzia chimica, elevata resistenza alle alte e basse temperature, basso coefficiente di attrito, eccellenti proprietà dielettriche, ottima flessibilità che non va a scapito della rigidità e della resistenza.

Pochi sono gli elementi da cui può venire intaccato questo materiale dalle proprietà così sorprendenti, tra questi solo i metalli alcalini allo stato fuso e alcuni composti chimici fluorurati.

L’inerzia chimica e l’antiaderenza del materiale – che ne fanno appunto materiale d’eccellenza per il rivestimento di pentole e padelle – assicurano la purezza di qualsiasi fluido trasportato, mentre la resistenza all’umidità impedisce a colori, gusti e sapori di passare ai fluidi, rendendolo idoneo al contatto con gli alimenti e le bevande, secondo quanto stabilito dalla normativa internazionale in materia di sicurezza alimentare e, di riflesso, dal nostro Ministero della Salute

Tutti i materiali destinati a venire, infatti, a contatto, direttamente o indirettamente, con alimenti devono sottostare al Regolamento Europeo CE 1935/2004 emesso con l’obiettivo di assicurare la tutela della salute di tutti i consumatori. Nella prassi è il Regolamento 2023/2006 (GMP) a stabilire le direttive relative alle buone pratiche di fabbricazione di tutto quanto venga a contatto con alimenti in ogni passaggio, dalla produzione alla trasformazione, fino alla distribuzione.

Da qui, ben si comprende quanto possa rivelarsi indispensabile l’uso dei tubi in PTFE nel comparto alimentare e non solo.

 

Le diverse applicazioni del PTFE

È proprio la composizione del PTFE che rende questo materiale perfetto per moltissime applicazioni.

Tra tutte, i tubi in PTFE, come già anticipato, rappresentano senza dubbio la prima scelta da impiegare negli impianti caratterizzati da temperature elevate e/o dalla presenza di acidi e vapori.

Ma, i settori nei quali questo materiale è impiegato, sono anche molti altri, oltre a quello industriale.

L’impiego più inaspettato è quello previsto per le applicazioni aerospaziali, informatiche e mediche, in quest’ultimo caso come materiale di innesto negli interventi chirurgici: più precisamente, nella chirurgia sostitutiva, per l’applicazione delle protesi artificiali, grazie alla sua capacità di rendere le superfici estremamente scivolose, riducendo, in questo modo, l’attrito.

Anche le sue proprietà elettriche lo rendono particolarmente interessante e, di conseguenza, molto utilizzato anche nel settore. Essendo l’assorbimento d’acqua praticamente nullo, le sue caratteristiche si mantengono intatte e invariate, anche dopo una prolungata esposizione ad agenti atmosferici di diversa natura, umidità compresa. La rigidità dielettrica non è, per l’effetto, influenzata dunque dalla temperatura di esercizio.

Da ultimo, non certo in ordine di importanza, la sua ottima resistenza superficiale e la sua apprezzabile resistenza di volume, qualità queste difficili da reperire in altri materiali impiegati nel settore industriale.

 

Le ragioni per cui, in conclusione, i tubi in politetrafluoroetilene sono così utilizzati è evidente: questo materiale possiede un insieme di caratteristiche fisico-chimiche difficilmente riscontrabili in altri materiali.